FAQ

I Giardini Botanici Hanbury (GBH) sono giardini botanici. I GBH hanno un prevalente carattere di acclimatazione, cioè ospitano molte piante proprie di climi differenti che sono state o vengono adattate gradualmente al clima mediterraneo, insieme con piante di diversi altri paesi e spontanee del luogo.


I GBH non sono semplici giardini o giardini pubblici. A differenza di altri giardini in cui s’apprezza maggiormente la percezione di aspetti estetici, formali o cromatici, i GBH privilegiano, pur nella ricerca di un’armonia del paesaggio, il rispetto della naturalità dei cicli vitali e riproduttivi delle piante. Contrariamente a quanto spesso si crede, l’amore per il giardino (o il giardinaggio) non sempre coincide con il rispetto e l’amore per le piante.


  1. L’asportazione delle foglie, delle guaine e delle infiorescenze secche che in natura persistono più o meno a lungo sulle piante costituisce un atto rischioso per la salute delle piante stesse. Nel caso delle palme è ormai prevalente l’opinione che sia preferibile lasciar cadere spontaneamente tali parti secche perché contribuiscono a proteggere il meristema apicale (“cuore della palma”) dalle intemperie e perché gli attrezzi usati per l’asportazione trasmettono facilmente agenti di malattie (micosi, batteriosi).

Tenendo presente quanto già sopra espresso vi sono diversi motivi che giustificano l’aspetto inaridito di alcuni esemplari. Per esempio in estate alcune aloe sembrano accartocciarsi, ma questo avviene anche in natura. Il visitatore dovrebbe cogliere allora l’opportunità di apprezzare e approfondire le conoscenze sulle capacità di alcune piante a sopravvivere in climi molto aridi, mostrandosi poi nuovamente floride appena l’acqua torna ad essere disponibile.


Questa domanda-affermazione ricorrente non ha un solido fondamento, è basata su una conoscenza storica poco approfondita ed è “leggenda metropolitana” o pura maldicenza. Si è già detto che anche gli Hanbury chiudevano d’estate i giardini perché non erano molto gradevoli. All’epoca di Thomas Hanbury certamente i grandi alberi che si possono ammirare oggigiorno non esistevano; allora la maggior parte di essi aveva al massimo 40 anni e non vi erano individui ultracentenari così imponenti.


  1. Perché la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale dei GBH richiedono una gestione accurata, e interventi di manutenzione continua estremamente costosi. Le risorse rese disponibili dall’Università (con oltre 20 persone impiegate, per la maggior parte giardinieri o tecnici), dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, nonché i contributi della Regione e altri enti non sono sufficienti.